La disortografia è una difficoltà nell’abilità della scrittura; nello specifico, consiste nella difficoltà a convertire in simboli grafici (le lettere dell’alfabeto) i suoni del linguaggio verbale.
L’abilità di scrittura è il risultato di una serie di processi cognitivi.
I neuropsicologi hanno validato un “modello a 2 vie”:
- la via lessicale-semantica
- la via fonologica
Su tale modello sono state individuate le componenti cognitive implicate nella scrittura:
- la scrittura è la rappresentazione grafica dei suoni del linguaggio verbale, quindi è necessario prima “mappare” il linguaggio orale (discriminazione delle uguaglianze e differenze dei suoni) per poi apprendere la scrittura.
- consapevolezza fonologica: è la capacità di gestire i fonemi, cioè i suoni del linguaggio verbale, attraverso la segmentazione (in sillabe e fonemi) della struttura fonologica delle parole;
- abilità di mappatura o transcodifica: ogni fonema va convertito in un simbolo grafico, il grafema, cioè la lettera dell’alfabeto. Il bambino deve apprendere le corrispondenze fonemi-grafemi (suono-segno), in quanto rappresenta il principale processo cognitivo alla base della via fonologica;
- abilità di sequenzialità: capacità di gestire l’ordine delle lettere da sinistra a destra;
- capacità di gestire ortografie complesse: è un’abilità alla base della via lessicale, che deve subentrare quando non c’è univocità della corrispondenza tra suono e segno grafico (scuola\squola). Viene determinata dalla memoria lessico fonologico e quella lessico ortografico, da cui si recuperano le rappresentazioni fonologiche e ortografiche delle parole;
- abilità di memoria uditiva sequenziale a breve termine: per unire i grafemi in modo tale da ottenere la parola intera scritta in maniera corretta.
Dall’analisi qualitativa degli errori di scrittura e per mezzo di test standardizzati, si risale al tipo di problema, e da qui improntare una terapia specifica e mirata.
L’intervento riabilitativo varia in funzione dei processi cognitivi che sono risultati disfunzionali durante la valutazione.
ERRORI FONOLOGICI dipendono da un inefficiente o incompleto sviluppo dello stadio alfabetico. Sono quelli in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi L’informazione è sostenuta in parte dal grafema singolo, in parte dalla sillaba esempi:
- Sostituzione di grafema: tafolo\tavolo; danana\banana; natita\matita;
- Omissione o aggiunta di grafemi o sillabe Es: semamofero\semaforo; tereno\treno;
- Inversione Es: pre\per; li\il; detne\dente
- Grafema inesatto Es: ciesa\chiesa, foio\foglio; pese\pesce
ERRORI NON FONOLOGICI sono gli errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza errori nel rapporto tra fonemi e grafemi. Dipendono da un inefficiente o incompleto sviluppo della fase ortografica e lessicale:
- Separazione illegale [ in fatti][con tare]
- Fusione illegale [ laradio] [silava]
- Scambi grafema omofono [qucina ] [cuesto]
- Omissione o aggiunta di [ h] [ o dormito ] [ vado ha casa]
ALTRI TIPI DI ERRORI
Omissione\aggiunta di accenti
Omissione\aggiunta di doppia
Sono da imputare ad una inefficiente analisi uditiva delle differenze fonetiche ( durata, intensità e accento tonico della parola).
L’intervento sulla ortografia terrà conto di un ordine gerarchico di intervento
- consapevolezza dell’ortografia fonologica
- consapevolezza delle regole ortografiche
- ortografia di tipo fonetico(posizione intermedia)
- ortografia non fonologica –lessicale
Dott.ssa Logopedista Claudia Antognozzi